L’ultimo aumento dei tassi di interesse in Italia, le dichiarazioni di Lagarde e le prospettive future per i mutui a tasso fisso e variabile.
L’ultimo aumento dei tassi ha sollevato molte domande sul futuro del mercato dei mutui in Italia. Con le recenti dichiarazioni di Christine Lagarde e l’andamento dell’Euribor, molti si chiedono se i tassi variabili torneranno a essere la scelta preferita.
L’ultimo rialzo e le parole di Lagarde
La BCE, nel suo continuo impegno per la riduzione dell’inflazione, ha annunciato un nuovo aumento dei tassi di 0,25%. Christine Lagarde ha sottolineato che il livello attuale dei tassi, se mantenuto, permetterà di raggiungere l’obiettivo di inflazione. Questo potrebbe essere un segnale positivo per coloro che stanno attualmente rimborsando un mutuo indicizzato.
“Il livello raggiunto dai tassi, se mantenuto per un periodo sufficientemente lungo, consente di raggiungere il target di inflazione”, ha riferito precisamente Christine Lagarde.
L’effetto sull’Euribor e le prospettive future
L’Euribor, essendo un barometro fondamentale nel settore dei mutui, sta mostrando segnali interessanti. Nonostante l’ultimo innalzamento, le proiezioni future indicano una potenziale riduzione. I contratti future dell’Euribor a 3 mesi, ad esempio, prevedono un calo delle aspettative dal 3% al 2,8% entro il 2025. Questo suggerisce che, nel medio termine, i mutui a tasso variabile potrebbero offrire condizioni più vantaggiose rispetto ai tassi fissi.
Il mondo dei mutui è in continua evoluzione, e rimanere aggiornati è fondamentale. Alla luce delle attuali tendenze, i mutui a tasso variabile potrebbero rappresentare una scelta sempre più popolare, offrendo nuove opportunità di risparmio per i mutuatari.
